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IL PRIMO MAGGIO NON E' FALLITO

Siamo ormai abituati, purtroppo, a vedere da troppi anni i vari sindacati riformisti e i governi che li sostengono trasformare una data importantissima per tutto il movimento operaio internazionale in una ricorrenza “liturgica e festaiola”.
Invece secondo noi è quanto mai necessario ricostruire un FILO ROSSO con la storia che ha dato origine a questa scadenza di lotta internazionale iniziata con i martiri di Chicago (rivolgiamo a loro un saluto).
Pensiamo che la maniera piu’ genuina e coerente sia quella di praticare nella giornata del 1° maggio azioni di lotta contro lo Sfruttamento, il Lavoro Nero, la Repressione, le Guerre e il Disagio Sociale.
Abbiamo organizzato per la giornata di oggi, 1° Maggio 2011, un PICNIC di disoccupati e precari, per discutere riguardo alle iniziative di lotta da intraprendere collettivamente per costruire una forte opposizione sociale che sappia arginare le politiche repressive dei potenti di ogni genere.

Siamo giunti alla conclusione di dover occupare lo spazio presso il quale abbiamo organizzato il PICNIC, e lo abbiamo fatto.

Rivendicando la necessità di un luogo d'incontro interculturale ci siamo appropriati di questo spazio, in via Casilina 714, all'angolo con via Palmiro Togliatti.


Invitiamo tutti i cittadini antirazzisti, i compagni e i lavoratori a sostenere quest'esperienza di lotta: vi aspettiamo qui, voi con il vostro sostegno; abbiamo bisogno di generi di prima necessità, cibo, acqua, scope, guanti, buste di plastica per rifiuti, e qualsiasi altra cosa pensiate ci possa essere utile.


Associazione Serpentara ONLUS & Associazione Dhuumcatu

Presidio Domenica 10 Aprile 2011

Presidio Domenica 10 Aprile 2011 ore 10
Porta Portese 2
incrocio via Prenestina - via P. Togliatti (tram 14)

Chiediamo il rilascio del permesso di soggiorno,
l'autorizzazione per i venditori ambulanti,
il riconoscimento delle sale di culto per tutte le religioni,
luoghi e spazi di aggregazione per uno scambio culturale!



La risposta della Regione alla mobilitazione in difesa dell'occupazione di Tor Cervara

comunicato stampa

Oggi 10-02-2010 alle ore 13.00, dopo la manifestazione, una delegazione degli occupanti di Via Di Tor Cervara è stata ricevuta presso l' Assessorato al Lavoro della Regione Lazio, che si è impegnato a trovare, entro una settimana, una soluzione che venga incontro alle nostre richieste.

Dopo aver bonificato un terreno in disuso da anni, averlo seminato e aver iniziato l' allevamento di animali da cortile, chiediamo di poter rimanere su questa terra, pagando l'affitto per quella parte che è di proprietà privata. Chiediamo inoltre all'amministrazione di intervenire presso il proprietario perché si arrivi ad un accordo.

Nel comunicato stampa stilato dall'Assessorato al Lavoro si legge " Auspico che le autorità competenti, nell'applicare la normativa vigente, tengano conto della situazione precaria in cui versano le 15 famiglie che occupano un terreno disuso "; chiediamo quindi a tutti i giornali, le Tv, le radio e ad ogni mezzo di informazione di contattare l' Assessorato al Lavoro e di chiedere un tavolo congiunto con tra 5° Municipio, Comune di Roma, Provincia di Roma e la stessa Regione alla presenza dei vari Assessorati e in particolar modo dell' Assessorato all' Agricoltura.

700 persone per strada. Tra loro anche Babul, il marito di Mary Begum

Conferenza Stampa


Martedì 15 Settembre ‘09

Ore 10.00, Piazza della Repubblica



Dopo lo sgombero di v.le Regina Elena e di via Salaria 971 dormono per strada circa 700 persone, insieme a Babul, il marito di Mary Begum, che martedì brucerà pubblicamente l’ultimo ricordo della sua famiglia.


Gli stabili di v.le Regina Elena e di via Salaria sono stati sgomberati con uno sproporzionato dispiego di forze. Nelle strutture abitavano in tutto quasi mille persone, cittadini stranieri, di cui molti richiedenti asilo, e italiani sotto sfratto, privi di qualsiasi forma di assistenza. Circa 700 persone in poco piu’ di una settimana dormono ora per strada.

Tra loro c’è Babul, il marito di Mary Begum, la donna bangladese morta con il figlio Hasib di 11 anni nel tragico rogo di Via Buonarroti nel gennaio 2007. Dopo essere stato sfrattato da una cosiddetta associazione caritatevole, il marito di Mary viene nuovamente deprivato del diritto alla casa. Babul ha già perso tutto, gli rimangono solo quei pochi ricordi sopravvissuti all’incendio e ai tanti sgomberi. Dopo lo sgombero, Babul ha deciso di bruciare gli ultimi ricordi rimasti, sarà volutamente un atto pubblico che avrà luogo il prossimo 15 settembre, alle ore 10.00 a Piazza della Repubblica.

Le associazioni anti-razziste sosteranno questa iniziativa, invitando ad una conferenza stampa i mezzi d’informazione, i giornali e le televisioni, per discutere del:

1. Mancato intervento delle istituzioni per fronteggiare l’emergenza abitativa

2. La futura destinazione dello stabile di Via Salaria e la durata della permanenza delle famiglie nei centri di accoglienza

3. Una dignitosa sistemazione per il marito di Mary Begum e per suo figlio

4. Rifiuto delle autorizzazioni per lo svolgimento della IX edizione della preghiera musulmana nei giardini di piazza Vittorio e Villa De Santis a Roma

5. Impossibilità per 700 mila immigrati di presentare la domanda di sanatoria, che è solo per colf e badanti

Le più alte cariche dello Stato, in questi giorni hanno lungamente parlato delle Diversità e del contrasto alla xenofobia, che dovrebbero essere un dovere per coloro che ricoprono incarichi pubblici. Il Comune non solo risponde a questo appello sgomberando lo stabile di Regina Elena e dopo Via Salaria, ma arriva a negare la possibilità per la comunità islamica di Roma di potersi ritrovare in occasione della preghiera per la fine del Ramadan, evento religioso che si tiene in città da diversi anni.

E’ forse questo il rispetto delle diversità di cui parlavano le alte cariche dello Stato?


Info: Associazione Dhuumcatu, via Bixio 12, Roma, Tel. 0644361830, Fax. 0644361830 www.dhuumcatu.org

La Protezione civile del Comune di Roma rifiuta l’intervento perché la richiesta è venuta da un Immigrato


Comunicato Stampa

L’Associazione Dhuumcatu oggi (25-01-2009) ha visitato l’occupazione di Via Eurialo 1, a Roma, (stabile in disuso da 5 anni) in cui ci sono circa 25 persone, tra famiglie, donne, bambini. Ci sono anche degli invalidi molto gravi (cura a base di insulina). Gli occupanti sono disperati, in quanto sono tutti sotto sgombero. Loro non stanno dietro nessuno striscione, ma si sono auto organizzati. Dentro lo stabile non c’è né luce né acqua, sono anche senza coperte, senza letti. Allora noi abbiamo distribuito dei volantini che penso abbiate ricevuto. Abbiamo cercato di aiutare queste persone anche sotto l’aspetto umano. Però abbiamo poca forza. Comunque noi siamo vicini a loro.
Siamo straniti dal fatto che nessun Italiano si sia avvicinato per aiutarli, nemmeno per portargli un caffè sotto questo freddo. Anzi, qualcuno ha attaccato noi immigrati, dicendo ”ma voi che ca….o c'entrate con le vicende degli Italiani?”. Un’altra persona del palazzo è venuta per dire “se adesso per cucinare portano le bombole tutto il palazzo è a rischio”. Ma non si è degnata nemmeno di portare un piatto di pasta per i bambini.
Abbiamo telefonato alla Protezione Civile del Comune di Roma, per fargli portare qualche coperta, acqua, ma hanno rifiutato. In più ci hanno detto “ma voi immigrati, che cosa centrate con loro”?
Allora preghiamo i cittadini Italiani di intervenire, per dare una mano a queste famiglie. Abbiamo visto un padre con tre bambini, disperato perchè non sapeva dove sbattere la testa. Non ce la fa più a sopportare la sofferenza dei bambini!
Chiediamo ai giornalisti di intervenire, di indagare il motivo per cui la Protezione Civile ha rifiutato di portare coperte e acqua.

Con questo comunicato chiediamo a nome degli occupanti un incontro urgente con il Municipio IX, chiediamo che riceva una delegazione di occupanti, che ascolti la loro tragedia (sicuramente senza noi neri!).
Ma avete capito? Dentro questa piccola cosiddetta “occupazione” ci sono i Vostri bambini, i Vostri anziani, i Vostri familiari, i Vostri invalidi.
In particolare chiediamo all’Onorevole Presidente del Municipio IX, di fare, per favore, una visita alle famiglie, anche come semplice atto umanitario.
Per ultimo noi chiediamo scusa ai giornalisti per averVi disturbati questa mattina presto, per informarVi di quello che stava avvenendo. Vi ringraziamo anticipatamente per la Vostra disponibilità.

Per informazioni: 3398127020/0644361830 (meglio se Vi recate direttamente sul posto e parlate di persona con gli occupanti).

Per la prima volta in Italia, gli immigrati sostengono l'occupazione di case da parte di cittadini italiani


Rispettabili cittadini del quartiere,

Noi immigrati sosteniamo pienamente questa occupazione da parte di cittadini italiani in quanto, come sapete bene, da circa un anno siamo tutti colpiti dalla crisi economica. Queste famiglie, donne, anziani e bambini sono sotto sfratto e a rischio imminente di sgombero. Guadagnando poco non c’è più possibilità di vivere, diventa impossibile pagare un affitto di minimo 1000 euro. Un capo famiglia che – se fortunato - guadagna 1400 euro come può pagare l’affitto, le spese dei bambini, le spese scolastiche, cibo, vestiti, insomma spese di prima necessità, senza avere una macchina, senza un gelato e senza giocattoli per i bambini che deve crescere?
I politici attaccano noi immigrati come se fossimo noi la causa della crisi, in realtà questa crisi che voi vedete ha cause politiche: perché? il mondo non ha raddoppiato la sua popolazione in un giorno da 6 miliardi a 12 miliardi, e nessuno ha bruciato i soldi; allora perche c’è la crisi?
La risposta è che i governi del Vostro paese, così come dei nostri hanno investito troppi soldi per le spese militari e per le guerre. E le conseguenze di questo le stiamo pagando tutti.
Dico soltanto ai cittadini, che con il budget investito in spese militari di un paese del G8 può vivere un ottavo della popolazione mondiale. D’altra parte i cittadini che hanno costruito questo paese si vedono oggi senza casa, senza tetto, senza cibo, ma i politici continuano a fare la loro politica sfruttando i cittadini e i lavoratori tramite i datori di lavoro e le società immobiliari. Noi immigrati crediamo che bisogna sostenere questa occupazione di Via Eurialo n° 1 e invitiamo voi residenti del quartiere a portare la vostra solidarietà a queste famiglie e ai loro bambini. Sappiamo che alcuni dicono anche che il caro affitti è colpa degli immigrati, perché noi immigrati abbiamo preso in affitto tanti appartamenti. Anche questa è una menzogna. Al contrario anche noi immigrati paghiamo il caro affitti e anche per questo siamo vicini a chi lotta per la casa. Per questo motivo noi immigrati siamo qui, per sostenere questa occupazione. Pur non avendo il diritto alla casa, riteniamo che almeno i cittadini italiani debbano avere il diritto a una casa, alla salute, all’istruzione, alla pensione e al sussidio di disoccupazione, e che questi diritti debbano essere garantiti dallo Stato Italiano.
Vogliamo rivolgere un ultimo e caloroso saluto
a queste famiglie senza casa, che la casa hanno deciso di prendersela da soli.
CORAGGIO!
E che la lotta per avere un tetto vada avanti!
Asso: Italbangla, Mosaici e Dhuumcatu: Via-Bixio-12

Permesso di soggiorno per tutti, no sgomberi, no espulsioni!




MANIFESTAZIONE
Lunedì 5 Maggio 2008
ore 17.00 Concentramento a Piazza della Repubblica
ore 18.00 conferenza stampa
In risposta alle annunciate politiche restrittive nazionali e locali ed alle campagne discriminatorie e incentrate sul binomio immigrazione-sicurezza, le comunità immigrate a Roma vi invitano a partecipare al corteo, indetto per lunedì 5 Maggio 2008, ore 17.00 a Piazza della Repubblica.
Per Info e adesioni:
Associazione Dhuumcatu
via Nino Bixio 12
06/44361830, 3291695104
dhuumcatu@yahoo.it