Preghiera al Colosseo Dhuumcatu
All’On.Presidente della Repubblica Italiana
Il sottoscritto Siddique Nure Allam detto Bachcu nato a Dhaka
il 01-01-1965 in Bangladesh, residente a Roma in Via Fanfulla da Lodi 6,
in qualità di presidente dell’Associazione
Dhuumcatu, sita a Roma in via Casilina 525, presenta alla S.V. il RICORSO
avverso un diniego da parte della Questura di Roma, datato 29 agosto 2017 ma
senza numero di riferimenti ne
protocollo, per lo svolgimento di una manifestazione che deve tenersi in data 1
settembre 2017.
Segue descrizione dei fatti.
In data 22
agosto il sottoscritto comunicava alla Questura di Roma, a mezzo posta
elettronica PEC, il preavviso per l’utilizzo di spazio pubblico in concomitanza
con la Festività religiosa islamica dal nome“Festa del Sacrificio”, per la data
del 1 settembre, dalle ore 7 del mattino e fino alle ore 11, presso l’Arco di
Costantino a Roma (zona Colosseo). Questo preavviso faceva seguito ad un'altra
comunicazione del 16 agosto sempre per la stessa manifestazione, e ad altre
comunicazioni con la Questura sintetizzate nella presente ed allegate alla
stessa.
Il 23 agosto il nostro ufficio stampa,
vista l’imminenza della scadenza, ha pubblicizzato l’evento in programma con un
comunicato stampa in cui per prima cosa si precisava che eravamo in attesa di
autorizzazione da parte della Questura. La notizia veniva lanciata in questi
termini anche dall’Ansa, e quindi tale situazione di attesa ha avuto adeguata
pubblicizzazione.
In data 25 agosto il sottoscritto si
recava personalmente presso l’UfficiodiGabinetto della Questura di Roma, per
ritirare l’autorizzazione. In quell’occasione il sottoscritto veniva informato
che tutti i funzionari erano impegnati in riunione per la manifestazione del
26, indetta a favore del diritto abitativo a Roma. Veniva quindi chiesto al
sottoscritto di ritornare il martedì seguente, 29 agosto (per un evento che, lo
si ricorda, doveva avere inizio alle 7 del mattino del 1 settembre).
Visti i recenti accadimenti
internazionali, non ultimi alcuni pronunciamenti di
Papa Francesco, per l’occasione l’Associazione Dhuumcatu ha pensato di
legare l’evento religioso alla denuncia di crimini ed ingiustizia, come i
recenti tragici fatti di Barcellona, e più in generale per sottolineare la distanza
tra questo tipo di attentati e la Religione Islamica.
L’Associazione Dhuumcatuorganizza la
celebrazione in piazza delle due feste annuali islamiche, a partire dai tragici
fatti dell11 settembre 2001 (Torri Gemelle di New York) con il preciso intento
di mostrare pubblicamente in cosa consiste la pratica del culto islamico.
Si precisa in oltre che tali
pubbliche manifestazioni si sono sempre svolte in accordo con la questura di
Roma. Nella sola Piazza Vittorio Emanuele II abbiamo svolto ben 33 manifestazioni,
sempre pacifiche, che non hanno creato alcun tipo di problema.
L’Associazione Dhuumcatu ha
organizzato diverse manifestazioni per altre minoranze religiose, come quella
induista, ed eventi a carattere non religioso, come il Capodanno Bengalese, da
ben 19 anni, ed anche in occasione della Giornata
Internazionale della Lingua Madre che ricorre il 21 febbraio.Tutti questi
eventi, da 18 anni, hanno avuto sempre adesioni istituzionali, dal livello
locale a quello nazionale (compresa la Presidenza della Repubblica), ed anche accademiche.
Da anni le iniziative di Dhuumcatu
sono anche oggetto di studio da parte di ricercatori (sociologi, antropologi,
ecc.) per le tematiche della convivenza multiculturale e multi religiosa.
Per la Festa del Sacrificio di quest’anno,
come da oltre 15 anni, Dhuumcatu aveva comunicato con largo anticipo alla
Questura l’intenzione di utilizzare Piazza Vittorio Emanuele II, angolo via
Principe Eugenio. Per la prima volta si è creato un conflitto con altre
associazioni che chiedevano la stessa area, per lo stesso giorno. La soluzione
proposta dalla Questura prevedeva, in nome di un arbitrario principio di
rotazione, che le diverse associazioni
utilizzassero lo stesso posto per la preghiera alternandosi con intervalli di
qualche ora e così equiparando la nostra
associazione (che commemora allo stesso modo allo stesso posto da quasi
vent’anni la festività ad altre che per la prima volta ne chiedevano l’utilizzo
(come se la nostra associazione chiedesse, ad esempio, per il 1° maggio lo
spazio da anni utilizzato da Cgil-Cisl-Uil a Piazza San Giovanni , o per il 2
giugno Via dei Fori Imperiali, invocando il principio di rotazione, per cui chi
utilizza uno spazio da anni, per una ricorrenza, deve lasciar posto a chi lo
chiede per la prima volta ?
Abbiamo cosi rifiutato la proposta di
essere spostati in un altro angolo della piazza. Si allega nostra risposta alla
Questura ( allegato la copia).
In tutti questi anni l’Associazione
Dhuumcatu ha organizzato, sempre senza creare alcun tipo di problema, la
preghiera islamica in diverse piazze, tra cui Piazza Venezia nel 2011, ed anche
presso lo stesso Largo di Costantino (Colosseo) il 21 ottobre 2016, quindi
pochi mesi fa. Nell’area si svolgono di norma tutti i tipi di manifestazione, e
la richiesta di Dhuumcatu era per le ore 7 del mattino
La nostra valutazione resta che una
manifestazione coi fini dichiarati, oltre alla Preghiera della Festività, può
essere svolta come da richiesta, anche alla luce di tutto quanto sopra esposto.
Visti i tempi brevissimi
SI CHIEDE
un Suo urgente intervento a seguito del diniego
notificatoci il 29 agosto (allegato).
Si chiede l’annullando del
provvedimento del Questore di Roma per i seguenti motivi
1)
il
provvedimento non ha alcun riferimento ne protocollo, il che ha reso
problematico il ricorso all’Autorità Giudiziaria e/o Amministrativa.
2)
nello
stesso viene detto che alla data del 29 non era stato presentato preavviso ai
sensi dell’art.18 TULPS, e poco dopo nello stesso c’è scritto che si <>
3)
nel
provvedimento c’è un riferimento ad una critica mossa dal sottoscritto
all’operato della Questura in questi ultimi tempi, per altre manifestazioni
negate, e per la gestione della vicenda in questione;questo riferimento pare al
sottoscritto che sia stato decisivo nel diniego perché ho utilizzato civilmente
lo strumento della critica e questo non va bene per la Questura di Roma;
4)
nel
complesso si ravvede una limitazione delle libertà civili di manifestare ed una
specifica limitazione alla Libertà di Culto, che sembra ricollegabile al clima
mediatico generale, che trova però riscontro anche in dichiarazioni politiche
ed istituzionali, non ultime quelle di Stefano Spagnoli del Sindacato di
Polizia CONSAP che parla di <> (
allegato n° 4)
Grazie infiniti per il suo intervento
Distinti Saluti
Nure Alam Siddique detto Bachcu
Ass. Dhuumcatu
Roma: 30-08-2017