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La comunità bengalese Festeggia il fine del ramadan con il dolore per le vittime di Dhaka



চাঁদ অনুযায়ী ইতালতে ঈদ বুধ বার- ঈদ মেবারক, শেযার করে গুলশান হত্যায় বাংলাদেশীদের সহমর্মীতা প্রচার করতে সহযোগীতা করুন- ধন্যবাদ
COMUNICATO STAMPA. la festa fine Ramadan
La comunità bengalese Festeggia il fine del ramadan con il dolore per le vittime di Dhaka 
L'appuntamento
06-07-2016, dalle ore 7.30 fino 10.30
LARGO BARTOLOMEO PERESTRELLO
alle ore 10.00 si fa una conferenza stampa, per esprimere la condoglianza della comunità del Bangladesh ai parenti delle nove vittime Italiane

Gli Immigrati Mosulmani in particolare i Bengalesi fanno le più sentite condoglianze alle vittime della tragedia in Bangladesh ,in particolare modo ai parenti delle nove vittime Italiane morti durante l’accaduto a Dhaka.
Inoltre approfittiamo della presente per ricordare a tutti che dopo domani è il " Eid ul fitir " che segna la fine del Ramadan, il mese del digiuno .

Per chiarire dei dubbi e per chi vuole conoscere meglio l’islam rispondiamo qui diseguito ad alcune domanda.
Che cos’è il Ramadan?
Il Ramadan è il nono mese del calendario islamico e dura circa trenta giorni.
Il calendario islamico è un calendario lunare in cui l'anno zero corrisponde al 622 d.C., anno in cui il profeta Maometto e i primi devoti musulmani si trasferirono dalla città di Mecca a quella di Medina, nella emigrazione storica nota come l'Egira.
Perché il Ramadan non è mai nello stesso periodo dell'anno?
Il calendario lunare dura circa dieci giorni in meno rispetto a quello solare gregoriano utilizzato nella maggior parte del mondo. Ogni anno, quindi, tutti i mesi islamici arrivano con dieci giorni di anticipo rispetto all'anno precedente.
Perché è un mese sacro?
Secondo la tradizione islamica, i primi versi del Corano furono rivelati al profeta Maometto proprio durante il Ramadan, nella notte di Laylat al-Qadr, che corrisponde a una delle notti dispari negli ultimi dieci giorni del mese. I musulmani credono che in questa notte Dio perdoni ogni peccato e esaudisca ogni desiderio, ma non avendo la certezza di quale notte si tratti esattamente, i fedeli passano tutte le notti dispari degli ultimi dieci giorni a pregare.
In cosa consiste il digiuno?
Il digiuno è spesso largamente inteso come un'astinenza dal cibo, ma non è solo questo. I digiuni del Ramadan prevedono che ci si astenga dal bere, mangiare, avere rapporti sessuali, mentire, fumare, usare un linguaggio scurrile e fare la guerra, laddove fare la guerra si può anche riferire all'atto di tagliare un albero. Bisogna essere più devoti possibile, fare beneficenza e passare molto tempo a leggere il Corano e meditare. Il Corano è diviso in 30 parti uguali chiamate juz', e molti fedeli ne leggono una al giorno in questo mese.
Quanto dura il digiuno?
Il digiuno comincia prima dell'alba e termina dopo il tramonto. Non bisogna mangiare o bere nulla nelle ore di luce. Nei Paesi più a nord, dove durante l'estate il sole non tramonta o tramonta solo brevemente, si tendono a rispettare gli stessi orari della Mecca. 
Chi deve digiunare?
Il digiuno in questo mese è obbligatorio per tutti i fedeli che possono sostenerlo. Bambini, anziani, persone malate, viaggiatori e donne incinte, in fase di allattamento o mestruate, sono esenti dall'obbligo religioso.
Se una persona non è in grado di digiunare può decidere se recuperare i digiuni durante l'anno, prima dell'arrivo del prossimo Ramadan, o se dare un pasto a un povero per ogni giorno di digiuno che salta.
Perché si digiuna?
Per disciplinarsi e purificarsi. I musulmani imparano a controllare le loro voglie e reprimere i loro istinti. Imparano a essere padroni di se stessi e si avvicinano a Dio.
Cosa succede dopo l'ultimo giorno di digiuno?
Si festeggia. La festa che cade alla fine del Ramadan si chiama Eid ul Fitr. I festeggiamenti cominciano con il sorgere della luna nuova. Durante l'Eid, i musulmani indossano i loro vestiti migliori, partecipano in processioni religiose, si scambiano regali, passano del tempo con la loro famiglia, mangiano abbondantemente e si augurano a vicenda Eid mubarak, ovvero "buon Eid". La maggior parte dei fedeli dona soldi in beneficenza per assicurarsi che anche i meno fortunati possano festeggiare