Iftar a Torpignattara
Ultimo aggiornamento: circa 3 mesi fa
La rottura del digiuno diurno del ramadan organizzata dall’associazione Munshiganj Bikrompur Somity e coordinato da Associazione Dhuumcatu a #Roma
Di Adamo Banelli
La bambina è abbracciata alla madre, nel gruppo delle donne. Mi avvicino e lei guarda la macchina fotografica, la madre mi sorride.
Chiedo se posso fotografarle.
Mi fai capire che non parla ancora italiano.
‘English?’ sperando che il mio inglese passi la prova.
Mi dice che sono arrivati da sei mesi. Mi dice il nome della figlia, che non riesco a capire. Mi dice che la bambina ha due anni.
Quando chiedo se posso fotografarle, di nuovo, si mette a ridere e mi dice di si.
Scatto. La bambina mi fa le boccacce poi si ributta tra le braccia della madre.
Intanto le altre donne ridono, mangiano, parlano.
Vengono tutte dal Bangladesh, i sari colorati che le coprono fino alla testa, i bambini più piccoli le accompagnano mentre gli uomini, dall’altra parte del telo, mangiano in silenzio seduti nella piazza.
E’ l’Iftar, la cena consumata durante il Ramadam che rompe il digiuno diurno.
Riso, frutta, datteri. Acqua e sharbat al limone.
Siamo a Torpignattara. Qualcuno del quartiere curioso si avvicina, una signora accetta il piatto di riso e verdure.
Finito il pasto inizia la preghiera.
Nella prima fila un’altra bambina, accanto al padre, tra gli adulti, si inginocchia, si sdraia a terra, si rialza seguendo i movimenti della preghiera.
Di Adamo Banelli
La bambina è abbracciata alla madre, nel gruppo delle donne. Mi avvicino e lei guarda la macchina fotografica, la madre mi sorride.
Chiedo se posso fotografarle.
Mi fai capire che non parla ancora italiano.
‘English?’ sperando che il mio inglese passi la prova.
Mi dice che sono arrivati da sei mesi. Mi dice il nome della figlia, che non riesco a capire. Mi dice che la bambina ha due anni.
Quando chiedo se posso fotografarle, di nuovo, si mette a ridere e mi dice di si.
Scatto. La bambina mi fa le boccacce poi si ributta tra le braccia della madre.
Intanto le altre donne ridono, mangiano, parlano.
Vengono tutte dal Bangladesh, i sari colorati che le coprono fino alla testa, i bambini più piccoli le accompagnano mentre gli uomini, dall’altra parte del telo, mangiano in silenzio seduti nella piazza.
E’ l’Iftar, la cena consumata durante il Ramadam che rompe il digiuno diurno.
Riso, frutta, datteri. Acqua e sharbat al limone.
Siamo a Torpignattara. Qualcuno del quartiere curioso si avvicina, una signora accetta il piatto di riso e verdure.
Finito il pasto inizia la preghiera.
Nella prima fila un’altra bambina, accanto al padre, tra gli adulti, si inginocchia, si sdraia a terra, si rialza seguendo i movimenti della preghiera.
