21 Febbraio: Giornata Internazionale della Lingua Madre
Lunedì 20 Febbraio 2012
Ore 23:00
L.go
Guglielmo Pepe Roma
(Teatro Ambra Jovinelli)
Promosso da Associazione Dhuumcatu
Coordinato da Associazione Bangladesh in Italia
In uno scenario simbolico del Shaheed Minar, monumento ai caduti riprodotto in una struttura in legno con pedana, si celebrerà a Roma Lunedì 20 Febbraio 2012 un momento commemorativo allo scoccare della mezzanotte in ricordo dei caduti del ’52 e come augurio in occasione della Giornata Internazionale della Lingua Madre.
La Giornata Internazionale della Lingua Madre venne istituita dall’UNESCO nel 1999 per esprimere la necessità di una politica linguistica mondiale basata sul dialogo tra culture, sul multilinguismo e sulla tutela delle lingue minoritarie.
La data del 21 febbraio intende celebrare i caduti nelle sollevazioni popolari avvenute nel 1952 nell’allora Pakistan Orientale, odierno Bangladesh, in difesa della lingua madre. Il bengali, la seconda lingua più parlata nel sub continente indiano, classificata tra le prime cinque o sei lingue più parlate al mondo, ha ottenuto il riconoscimento ufficiale solo nel 1956.
Delle oltre 6700 lingue parlate nel mondo più di 200 si sono estinte nelle ultime tre generazioni mentre altre 2500 rischiano di scomparire a breve. A seguito del preoccupante fenomeno della sparizione delle lingue nasce l’ esigenza di proteggere l’insieme delle lingue mondiali, perché ogni lingua rappresenta il più potente strumento di conservazione del patrimonio materiale e immateriale di ogni cultura.
La Giornata Internazionale della Lingua Madre è un riconoscimento mondiale dato alle lotte studentesche e mira a risvegliare la coscienza civile nei confronti del valore del patrimonio linguistico, che è quotidianamente messo in pericolo dalla globalizzazione e dai suoi flussi omologanti, con una progressiva estinzione o marginalizzazione delle lingue minori.
Vi invitiamo a partecipare a questa importante iniziativa, che da diversi anni la comunità bangladese celebra a Roma non solo in ricordo della lingua madre, ma per la convivenza pacifica tra i popoli e le culture che coabitano nella società italiana.