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I fatti di Rosarno e l’esplosione della bomba presso la Procura generale di Reggio Calabria sono responsabilità del Governo



“Cari amici della ndrangheta il Governo è con voi”


Il Governo Berlusconi, con il suo atteggiamento provocatorio ed arrogante nei confronti delle cariche istituzionali, mettendo in atto una sconsiderata manipolazione dell’informazione, è direttamente responsabile dell’ondata di violenza che si è abbattuta sugli immigrati di Rosarno e sulla recrudescenza degli attacchi della ‘ndrangheta nei confronti di quei magistrati che con serietà combattono la criminalità organizzata sul territorio.


Le politiche dell’attuale Governo hanno costantemente presentato i lavoratori immigrati nel territorio italiano come potenziali criminali. Il Governo ha collegato la presenza dei lavoratori immigrati in Italia all’esistenza di un forte pericolo sociale per i cittadini italiani e ad una seria minaccia alla sicurezza del Paese. Anziché valorizzare il fenomeno migratorio e porre l’accento sull’apporto culturale ed economico fornito dagli immigrati - che contribuiscono all’economia italiana con circa il 10% del PIL - il Governo Berlusconi ha intrapreso una campagna esplicitamente razzista nei confronti degli immigrati. Le conseguenze di tali politiche intolleranti e xenofobe sono sotto gli occhi di tutti, a partire dallo sfruttamento illegale dei lavoratori stranieri, ai ripetuti attacchi contro i campi nomadi nel corso del 2009, fino ai recentissimi fatti di Rosarno.


Prima la camorra a Caserta, adesso la ‘ndrangheta a Rosario, hanno sparato contro i lavoratori più poveri e sfruttati dalla società, quasi a dare man forte alle politiche razziste del Governo. E, con l’occasione, il Governo ha cercato di consolidare l’immagine finta e preconfezionata degli immigrati come pericolo sociale per la società italiana, distogliendo i cittadini dai veri problemi che invece li assillano. Non è un caso, infatti, che proprio in questi giorni le politiche del Governo hanno causato un aumento delle spese sostenute quotidianamente. Pedaggi autostradali, benzina, canone RAI, servizi bancari ed assicurativi, gas, acqua, rifiuti: il dirottamento dell’attenzione dell’opinione pubblica verso il “problema” immigrazione, proprio quando i cittadini ingiustamente vessati e colpiti dagli effetti della crisi economica potrebbero far esplodere il proprio malcontento, appare come l’ennesimo atto magistrale del Governo Berlusconi per occultare la realtà, manipolando l’informazione attraverso il controllo delle TV e dei giornali.


I continui attacchi di importanti esponenti del Governo, tra cui si distingue il Ministro della Giustizia, nei confronti della Magistratura hanno inoltre contribuito a creare il clima di delegittimazione, all’interno del quale è maturato l’attentato alla Procura generale di Reggio Calabria. E’ chiaro che delegittimare continuamente i magistrati, apostrofandoli con epiteti quali “criminali comunisti”, crea un clima intimidatorio che consente alla criminalità organizzata un’escalation di violenza nei confronti di quelle procure che con maggior forza cercano di scardinare le organizzazione mafiose.


Anche a livello di politica internazionale, gli immigrati sono oggetto di una criminalizzazione assolutamente strumentale, volta a favorire interessi economici e politici ben più importanti. A Natale, un clandestino musulmano di origini africane saliva su un aereo diretto negli Stati Uniti e cercava di farlo esplodere in volo. Nonostante fosse ricercato dalla polizia investigativa statunitense, l’uomo non veniva fermato ai controlli. Ventiquattro ore dopo la mancata esplosione, si pubblicizzava la vendita di macchine Body Scanner per i maggiori aeroporti internazionali. Per quale motivo il prezzo di questi strumenti si impennava rapidamente, passando da 120mila a 200mila dollari, chi produce i Body Scanner e, soprattutto, perché l’uomo non è stato fermato ai controlli, nonostante fosse stato individuato (anche senza l’aiuto di un Body Scanner)? Ancora una volta, la tutela degli interessi economici di pochi aumenta pericolosamente il pregiudizio dell’opinione pubblica nei confronti degli immigrati, ed in particolare di quelli musulmani, che con il terrorismo internazionale non hanno nulla a che fare. In definitiva, l’accentramento dei media nelle mani di pochi e la manipolazione dell’informazione da parte delle classi politiche distorcono la realtà e fomentano l’intolleranza e l’odio razziale.

Pertanto, invitiamo tutti i cittadini e lavoratori italiani ad aprire costantemente occhi ed orecchie, a fare retro marcia con il cervello e a giudicare criticamente gli avvenimenti di questi giorni, da Rosarno a Reggio Calabra. Da soli, i cittadini sapranno trovare tutte le risposte che ancora mancano, e che qualcuno cerca di nascondere.